Avevo un desiderio incredibile di correre.
Per tutta la giornata mi era covato dentro. Oramai da sabato mattina erano passati quattro giorni, senza che l'infame (il problema al bicipite femorale) si fosse manifestato.
Ho deciso, ci provo.
A parte i pantaloncini, l'abbigliamento è tipicamente invernale, compreso il paraorecchie nero della Kalenji.
Approfitto della difficoltà del garmin di agganciarsi al satellite, per seguire un lungo, paziente riscaldamento con leggerissimo stretching. Parto.
Il passo è più corto di quanto lo fosse già stato in questi ultimi mesi , nella ricerca di disturbare il meno possibile l'infame, le mizuno sfiorano l'asfalto bassissime, mi adatto al suo volere, pur di correre. So che lui è lì pronto a trafiggermi appena allungo la falcata.
Piano Alfredo, vai piano. I primi 3 km, 5'20 e 18 e 17, bene così, svolta a sinistra, c'è un pezzo di 50 mt contro un vento molto forte, l'azione si disunisce... ahia... eccolo l'infame, che fa capolino per un solo istante.
Continuo, vado avanti, 5' 16 per altri due km.
Sento le gambe all'altezza dell'inguine contratte, è una sensazione che conosco, corsa troppo contratta, passo troppo breve ed il bimbo che è in me che chiede di accellerare. Aumento la frequenza senza aumentare il passo. 5'03, 5'07, 4'58, 5'00... eccol... non gli do tempo di trafiggermi, sono più veloce io, ad alzare la gamba.
Chiudo il decimo km in 5'15, continuo per qualche altra centinaia di metri, ma le gambe improvvisamente si appesantiscono, sparisce l'agilità dei primi 50' e l'infame si presenta quasi ad ogni passo, ora mi sta intimando di fermarmi e lo faccio immediatamente.
Forse quattro giorni erano un po' pochi... forse.
Per tutta la giornata mi era covato dentro. Oramai da sabato mattina erano passati quattro giorni, senza che l'infame (il problema al bicipite femorale) si fosse manifestato.
Ho deciso, ci provo.
A parte i pantaloncini, l'abbigliamento è tipicamente invernale, compreso il paraorecchie nero della Kalenji.
Approfitto della difficoltà del garmin di agganciarsi al satellite, per seguire un lungo, paziente riscaldamento con leggerissimo stretching. Parto.
Il passo è più corto di quanto lo fosse già stato in questi ultimi mesi , nella ricerca di disturbare il meno possibile l'infame, le mizuno sfiorano l'asfalto bassissime, mi adatto al suo volere, pur di correre. So che lui è lì pronto a trafiggermi appena allungo la falcata.
Piano Alfredo, vai piano. I primi 3 km, 5'20 e 18 e 17, bene così, svolta a sinistra, c'è un pezzo di 50 mt contro un vento molto forte, l'azione si disunisce... ahia... eccolo l'infame, che fa capolino per un solo istante.
Continuo, vado avanti, 5' 16 per altri due km.
Sento le gambe all'altezza dell'inguine contratte, è una sensazione che conosco, corsa troppo contratta, passo troppo breve ed il bimbo che è in me che chiede di accellerare. Aumento la frequenza senza aumentare il passo. 5'03, 5'07, 4'58, 5'00... eccol... non gli do tempo di trafiggermi, sono più veloce io, ad alzare la gamba.
Chiudo il decimo km in 5'15, continuo per qualche altra centinaia di metri, ma le gambe improvvisamente si appesantiscono, sparisce l'agilità dei primi 50' e l'infame si presenta quasi ad ogni passo, ora mi sta intimando di fermarmi e lo faccio immediatamente.
Forse quattro giorni erano un po' pochi... forse.
10 commenti:
anch'io sono ferma da 4 giorni e vorrei provare stasera sul prato della pista di atletica per vedere cosa succede....
Come al solito la razionalità direbbe di fermarsi qualche giorno in più... ma qui c'è di mezzo la passione... razionalità e passione non sono mai andati molto d'accordo.
...un salutino veloce velocissimo e ti linko nel mio blog, poi prometto che settimana prossima tornerò a farti visita con più calma!
Buon week
Mah, se non hai gare in previsione io qualche giorno di stop aggiuntivo lo farei. Magari fai dei lavori alternativi per non perdere forma.
sacrosante parole.....
@ Barbarella
Buon we anche a te
@ Drugo
Veramente il 1° novembre avrei il mio battesimo con le gare, la prima della mia vita, proprio nella mia città con un "Corri Gaeta" di 10 km... ci sarei voluto arrivare in una condizione tale, per fare almeno una figura decente.
è la CULTURA che ci causa la dissociazione tra passione e razionalità, bisogna recuperare la NATURA del loro connubio.
a proposito dell'infame: mai andare all'università prima di aver fatto le elementari, della serie: ma fai potenziamento, elasticità, allungamento, mobilità articolare?
sei bravo con la chitarra (il sosia)...
luciano er califfo.
@ Luciano
ora che hai visitato il mio blog mi considero quasi un runner serio :));
forse hai ragione sul rapporto razionalità-passione, però quante passioni non sarebbero mai nate e cresciute se fossero state governate dalla ragione?
Sull'infame, mia autentica inquietudine, il problema è inverso, nel senso che io considero la corsa, l'elementare (non a caso cito il bambino che vuole correre più forte) e l'università i vari esercizi da te citati, però devo dire che qualcosina sto iniziando a fare, sto prendendo appunti, mi sto guardando intorno, non avevo mai avuto la scadenza di una gara che mi pressasse, pensa che ho fatto il certificato per l'agonistica 10 giorni fa.
sì ma...
vedi su youtube "joe satriani"... siete du' gocce d'acqua! so' uguali pure l'occhiali!
è uno dei miei musicisti preferiti.
er califfo.
Si, oggi ho cercato di colmare la mia imperdonabile lacuna sulla conoscenza di questo grande musicista, prendendo atto che qualcosa in comune c'é, tipo che frequentiamo lo stesso barbiere.
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