Puoi dire: non so giocare a calcio, a tennis, a rugby o a poker.
Non puoi dire che non sai correre.
Dì, piuttosto, che non hai voglia di provarci. Che sei un po' pigro, che hai paura di far fatica, che l'ultima volta che ci hai provato ti sei massacrato le gambe. Ma non dire che non sai correre. Dì, piuttosto, che non sai "come" correre. Allora non avrai più alibi. E in un attimo ti convinceremo a (ri)provarci. Fidati, ci vuole veramente poco a dedicare una mezz'ora. E non dire che la discoteca, gli studi, la fidanzata, il marito, i figli, il lavoro, le ore piccole... Trenta minuti di corsa, o forse anche meno, ti rimetteranno in sintonia col mondo. Ti aiuteranno a recuparare la fatica mentale e fisica. A dormire e mangiare meglio. Ad affrontare la vita con più ottimismo. Saranno le endorfine o solo la voglia di fare qualcosa di veramente tuo (o con i tuoi), chi lo sa. Ma sarà. Sarà un approccio diverso, un nuovo stile.
Respira profondo. E lasciati ispirare...

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mercoledì 28 dicembre 2011

Serapo Pizzo e Punta

Tradizionale sgambetta di Santo Stefano a Gaeta in un percorso di poco meno di tre chilometri, di cui i due terzi sulla spiaggia, da percorrere tre volte.
Non amo correre sulla spiaggia, troppi rischi per le mie gambe ancora in fase di potenziamento.
Ma tant'è... ho promesso di accompagnarci mio figlio per fare la non competitiva di un giro soltanto...
Mi ritrovo così davanti al banchetto delle iscrizioni, con il dilemma se prendermi anch'io il pettorale delle non competitiva, ma alla fine mi dico che tanto con lo stesso prezzo non ha senso precludermi la possibilità di farmi l'intera gara.
Ma questo spirito mi ha fatto cazzare alla grande.
Infatti alla partenza sono partito a razzo, mi sentivo veramente bene, non avevo alcuna pressione, nessun ansia da prestazione ed intanto la vocina del cavolo mi ripeteva, "tanto puoi sempre fermarti dopo un giro."

Finisce l'asfalto ed inizia la sabbia dopo neanche 1 km, non è eccessivamente cedevole grazie alla pioggia ed il vento di qualche giorno fa, anche sul bagnasciuga per larghi tratti si corre decentemente, ma è al giro di boa con controllo che si arriva in un punto dove la sabbia è molle e cedevole e per girare ci si ferma praticamente e per ripartire ci vuole la potenza che a me manca... in quel punto i miei compagni di viaggio sino a quel momento mi fuggono via...  "tanto puoi sempre fermarti dopo un giro."
Anche la cinquantina di metri da percorrere per tornare in strada è nelle stesse condizioni... le imprecazioni non mancano... "tanto puoi sempre fermarti dopo un giro."
Si ritorna sulla asfalto, riconosco la superficie amica e riparto subito in spinta.

Passo sotto il gonfiabile... dai un altro giro si fa....  "tanto puoi sempre fermarti dopo due giri."
Si ritorna sulla sabbia e le gambe iniziano ad accusare l'allegra partenza... rallento sempre di più... "tanto ora arrivo al gonfiabile e mi fermo" ma sulla sabbia asciutta sembro avere i piedi incollati a terra.
Ora faccio veramente fatica.
C'è Mario l'organizzatore ed il presidente della società a cui sono iscritto, sotto il gonfiabile: "Mario mi fermo" "Non ti fermare, la devi finire, rallenta e non ti fermare".
C'è un punto di ristoro, mi fermo per prendere il bicchiere d'acqua che il guascone del primo giro aveva rifiutato, provo a bere ma la gola è completamente chiusa, la sputo a terra. Riparto.
La superficie amica mi aiuta a riprendere il gesto atletico seppur rallentato.
Ancora sabbia. Ora è sofferenza pura. Poi di nuovo l'asfalto, 100 metri ed è finita.
Che faticaccia.
Mi raggiunge mio figlio entusiasta, mi dice che è arrivato 7° nella non competitiva su una trentina di partecipanti, che considerati i suoi 10 anni non compiuti non è malaccio come risultato.


Il garmin mi dice che ho avuto una media di 4'32, che visti i lunghi tratti fatti ad oltre i 5' al km ed il disastroso ultimo giro, non è proprio da buttare e che con una più opportuna gestione avrei riportato a casa un buon risultato.
E' stata comunque un buon allenamento, soprattutto mentale.

sabato 3 dicembre 2011

4x2000... altro tassello piazzato!

Ed anche questo è andato... senza problemi e con buone sensazioni.... morale a mille!
L'ultima volta che avevo fatto due duemila, anche se erano stati intervallati da quattro 400, mi si era leggermente infiammato il femorale al solito punto, ma stavolta niente segnali negativi, solo la piacevole sensazione che negli ultimi 300 metri non ne avevo veramente più.
Sono le 5,45 non ho molto tempo e devo andare a lavorare, così dopo un breve riscaldamento partiamo con il primo 2mila. Al solito io e Luisa avanti al nostro passo appaiati, Gianni più lento che gli piace finire forte, superando qualcuno, più indietro Leo e Stefania.
La mia intenzione e rimanere tra i 4'05-4'10 al km, ma intimamente so che ne ho di più. Vedremo.
Infatti appena il Garmin segna 4'05 fisso il passo lì e bip, 8'09'80, perfetto.
Gianni al solito dopo averci superato ai mille ci termina una ventina di metri avanti a noi.
Due minuti di riposo mi sembrano pochi, ma oramai ho impostato l'interval training del Garmin e partiamo con il secondo, stesso copione, ma stavolta le gambe sono sciolte e scalpitano e nel primo mille devo frenarmi per stare sopra i 4', ma riesco a gestirmi bene, 8'06''26.
Via con il terzo, la stanchezza si inizia a sentire, ma la gamba regge ancora, 8'04"27.
Dai che c'è l'ultimo. Gianni parte già  di fianco a noi, ma siamo a 4'10 e lui allunga, Luisa si fida del mio passo e mi resta incollata.
Passati il mille, mi si accende la spia della riserva mentale, vorrei finirla lì, ma come spesso mi succede quando sono in queste condizioni, cambio improvvisamente passo e parto come se volessi fare un 400 veloce. Luisa resta sul posto e mi ritrovo a guardare Gianni che stupito mi vede al suo fianco, la prende come una sfida e lo vedo che accelera ancora, non sapendo che io ero già a manetta. Si allontana nuovamente, ma oramai stringo i denti e chiudo a 7'58"49.
Vedere che il mio passo venga indicato con 3 iniziale, lo trovo incredibilmente gratificante, solo qualche mese  fa succedeva solo con le ripetute brevi, poi con qualche mille, ora con i duemila. Mi piace...