Puoi dire: non so giocare a calcio, a tennis, a rugby o a poker.
Non puoi dire che non sai correre.
Dì, piuttosto, che non hai voglia di provarci. Che sei un po' pigro, che hai paura di far fatica, che l'ultima volta che ci hai provato ti sei massacrato le gambe. Ma non dire che non sai correre. Dì, piuttosto, che non sai "come" correre. Allora non avrai più alibi. E in un attimo ti convinceremo a (ri)provarci. Fidati, ci vuole veramente poco a dedicare una mezz'ora. E non dire che la discoteca, gli studi, la fidanzata, il marito, i figli, il lavoro, le ore piccole... Trenta minuti di corsa, o forse anche meno, ti rimetteranno in sintonia col mondo. Ti aiuteranno a recuparare la fatica mentale e fisica. A dormire e mangiare meglio. Ad affrontare la vita con più ottimismo. Saranno le endorfine o solo la voglia di fare qualcosa di veramente tuo (o con i tuoi), chi lo sa. Ma sarà. Sarà un approccio diverso, un nuovo stile.
Respira profondo. E lasciati ispirare...

www.runnersworld.it

lunedì 28 novembre 2011

La crescita continua

Lentamente giorno dopo giorno aggiungo nuovi tasselli alla personale consapevolezza di riuscire a correre più veloce senza il timore di rifarmi male.
Il passaggio principale è stata sicuramente la CorriGaeta, correre una gara è stato molto importante.
Poi nelle settimane successive i due medi di 10 km corsi a 4'26, i diversi lavori di velocità ed il lungo di domenica di 18 km a 4'51, hanno contribuito in modo fondamentale alla mia personale autostima.
A volte la vecchia cicatrice si rifà viva, sotto forma di fastidio, ma ho imparato ad allungarmi in corsa, afferrando la base del gluteo con la mano ed allungando la rullata fino in fondo, rallentando leggermente il passo della gamba sinistra limitando il piegamento del ginocchio.
Non so quanto sia corretto, ma funziona...
La buona convivenza comunque passa anche da almeno due giorni di riposo a settimana, a volte tre, ma comunque vedo che la gamba continua a migliorare, quindi per ora il costante cammino di miglioramento non necessita ancora di ulteriore aumento dei km e la cosa non mi dispiace.

6 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Fai bene a non forzare i tempi ...lasci che il fisico si continui ad adattare alla novità della velocità senza stress...poi vedrai che un ulteriore grande salto di qualità arriverà

Giuseppe ha detto...

Bene.
Sono d'accordo con Gian Carlo, il giusto carico e il giusto recupero sono fondamentali.
La condizione la devi creare e non inventare. Qualche volta bisogna lasciar perdere le sensazioni e seguire il metodo.

Alfredo ha detto...

@ Gianco
io già lo vedo il salto di qualità... almeno secondo i miei parametri... e me li sto godendo... ma sono in molti che mi continuano a dire che i miei limiti sono molto distanti... vedremo più avanti

@ Giuseppe
"giusto carico e il giusto recupero"... memorizzato... :-)

Albe che corre ha detto...

io non ci riesco, ma hanno ragione loro!
..ricordo con nostalgia il periodo vissuto dalle tue parti ..quante volte sono stato sulla Flacca a dar la caccia ai ladri di macchine!
prima o poi ci devo tornare

Alfredo ha detto...

@ Albe
non so come ma è la prima volta che ci riesco... forse perchè ho sofferto troppo a non poter correre...
immagino che i ladri di auto li inseguivi in volante e non correndo a piedi, anche se a giudicare dalle tue prestazioni potevi tranquillamente farne a meno... ;-)

Albe che corre ha detto...

Di solito su una vecchia punto o in motorino, ma ricordo una volta un'inseguimento a piedi dentro una delle gallerie della via flacca verso il km 10 e poi anche in spiaggia ..ma niente andava più forte di me e dell'appuntato.
..l'abbiamo beccato poi alla stazione del treno che voleva tornarsene a Napoli! eheh